PORZIONI DI FABBRICATO IN CORSO DI DEFINIZIONE (F/4)
Definizione
Premesso che, come chiaramente si evince dal § 1.4 della Circolare n. 2/84, la locuzione "in corso di definizione" o "in attesa di definizione" non ha il significato "da completare" ma quello inequivocabile e preciso di "non conoscenza esatta dell'estensione dell'unità immobiliare" (che, quando è definita, viene rappresentata graficamente a mezzo di planimetria), nella categoria "F/4" vanno comprese quelle porzioni di fabbricato già ultimato "non ancora definite funzionalmente o strutturalmente".
Esempi di unità in corso di definizione
Sono esempio di questo caso di accatastamento:
- le riserve di definizione della estensione di parti comuni coperte o scoperte;
- le aree scoperte all'interno del "lotto" destinate ad essere successivamente edificate (edificazione su area di corte);
- il ritardo nella suddivisione degli spazi scoperti disponibili da poter alienare, successivamente all'accatastamento, ai proprietari di unità immobiliari esistenti all'interno del lotto (senza che si possa verificare, cioè, modifica del lotto edificato);
- il ritardo nella divisione degli spazi disponibili ai piani terreni o interrati destinati ad attività commerciale o a box;
- la costituzione di porzioni di vano;
- il caso in cui, per effetto di intervento edilizio di ristrutturazione, vengono abbattuti muri divisori tra varie unità di proprietà di una medesima ditta.
Osservazioni
Ovviamente, dunque, non possono considerarsi "in corso o in attesa di definizione" quelle aree scoperte destinate ad essere trasferite a persone estranee al lotto, comportando, in tal modo, modifica del "lotto edificato" (in generale quelle aree ubicate marginalmente al lotto stesso e, quindi, a ridosso del confine) o che dovranno essere espropriate, alle quali deve essere assegnato un distinto numero "principale" di mappa, trattandosi di vere e proprie aree urbane. La richiesta di accatastamento delle "porzioni in corso o in attesa di definizione", nel caso dei primi quattro esempi sopra riportati, dev'essere proposta assieme alle rimanenti unità immobiliari costituenti il fabbricato del quale fanno parte e, nell' elaborato planimetrico del medesimo fabbricato, tali porzioni devono essere incluse con un proprio subalterno ed essere delimitate nell' esposizione grafica alla stessa stregua dei beni comuni non censibili; nel caso degli ultimi due esempi (il primo di questi ultimi può scaturire soltanto nel caso di "frazionamento per trasferimento di diritti") la dichiarazione può essere proposta da sola (con la denuncia di variazione) ma è sempre necessario che venga proposto anche l'elaborato planimetrico, ove la porzione "in corso di definizione" deve essere rappresentata. Al quadro "U" del Mod. D1 dovranno risultare l'identificativo catastale assegnato nell'elaborato planimetrico, ed al Quadro "ubicazione e classamento" i dati toponomastici e la categoria fittizia "F/4". Anche per questa tipologia di categoria fittizia non viene richiesta l'indicazione della consistenza e della superficie catastale.